Creme di frutta oleosa fatte in casa

Creme di frutta oleosa fatte in casa

Nei giorni freddi e talvolta piovosi, che invitano a stare in casa, prenderci cura di noi, dei nostri cari e del focolare domestico, cerco di dedicare un po’ di tempo all’autoproduzione, così da avere qualcosa di pronto per pasti della settimana in cui sono di fretta. Ieri è stata la volta di hummus di ceci, burro di arachidi, cracker proteici.

 

Di hummus e cracker ho già parlato in altre occasioni, invece il burro di arachidi è una novità, almeno per me, poiché non lo avevo mai preparato prima d’ora. Non rientra tra gli alimenti che consumo abitualmente ma ogni tanto merita senz’altro un suo spazio in un regime alimentare bilanciato.

 

L’arachide, spesso considerata un frutto oleoso, è in realtà un legume. È ricca di grassi, soprattutto mono e polinsaturi, questi ultimi prevalentemente nella forma omega 6. È bene quindi non abusarne poiché la maggior parte degli acidi grassi omega 6 sono pro infiammatori. Questo non significa che facciano male, anzi, sarebbe un grosso problema se fossero carenti. Il punto è che l’alimentazione occidentale media è in genere sbilanciata in favore degli omega 6 rispetto agli omega 3, con attività anti infiammatoria. Chi volesse approfondire può fare riferimento ad un articolo che ho scritto qualche tempo fa. Se parliamo di cibo “vero”, non è mai l’alimento in sé ad essere “buono” o “cattivo” ma il contesto nel quale è inserito, ovvero la dieta nel suo complesso e le condizioni di chi la adotta. Oltre ai grassi le arachidi contengono anche un buon quantitativo di proteine, minerali (potassio, fosforo, magnesio, zinco) e alcune vitamine (vitamina E, vitamine del gruppo B).

 

Fatta questa premessa, il burro di arachidi è di solito molto apprezzato per il gusto e la cremosità, ottimo da spalmare su pane tostato, crostini o cracker fatti in casa, per esempio a colazione, per la merenda dei bambini insieme a pezzetti di frutta cotta o per accompagnare un bel piatto di verdure di stagione. Lo si prepara con un unico ingrediente: arachidi. Si frulla a lungo e si aspetta pazientemente che l’impasto, dapprima molto compatto, rilasci l’olio e assuma una consistenza cremosa. Per evitare di fondere il motore del frullatore è importante azionarlo in maniera intermittente, facendo molte pause. Non volendo rischiare si può aggiungere qualche cucchiaio di olio extravergine di oliva per facilitare il processo. A piacere si può anche insaporire con un pizzico di sale integrale.

 

Seguendo lo stesso procedimento è possibile preparare altre creme di frutta oleosa: mandorle, nocciole, noci, sesamo, pistacchi, eccetera. Idealmente, per aumentarne la digeribilità ed eliminare almeno in parte le molecole anti nutrienti che contengono, i semi andrebbero lasciati in ammollo per qualche ora o per una notte, scolati e risciacquati. Questo passaggio è particolarmente consigliato a chi soffre di stitichezza, ha l’intestino infiammato o altri problemi intestinali. Dopo la reidratazione si possono frullare direttamente oppure tostare leggermente in padella o in forno, a bassa temperatura per non degradare i delicati grassi polinsaturi che contengono, molto sensibili al calore e alla luce.

 

I burri di frutta oleosa sono certamente molto calorici ma assai nutrienti, a differenza delle creme spalmabili industriali a base essenzialmente di zucchero e oli vegetali di pessima qualità. A dispetto di quanto riportato a grandi caratteri sulle ingannevoli etichette di questi prodotti, leggendo bene la lista degli ingredienti ci si accorge che il cacao o le nocciole compaiono solo alla fine, in quantità irrisorie. Prepararle in casa è quindi un’ottima soluzione, più salutare e più economica.

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