Crema spalmabile al cacao e nocciola
Ormai lo sappiamo, l’eccesso di carboidrati fa male, soprattutto alcuni carboidrati. Primo fra tutti lo zucchero bianco, ladro di minerali e generatore di una vera e propria dipendenza.
Provoca i picchi di insulina, crea uno stato di infiammazione generalizzata nel corpo, altera il delicatissimo equilibrio ormonale, tutti fattori (e ce ne sono ben altri) che predispongono all’insorgenza di numerose patologie più o meno gravi. Non migliori sono le farine e i prodotti che ne derivano.
Se ormai questa constatazione ci trova d’accordo in molti, anche perché la scienza lo ha ampiamente dimostrato, è pur vero che liberarsi dalla dipendenza da zucchero non è una cosa banale, almeno per alcuni. La principale difficoltà nasce proprio dal fatto che lo zucchero crea una dipendenza fisica e psicologica e la sola forza di volontà, sebbene aiuti, spesso non è sufficiente. Bisogna lavorare su più fronti.
Sta di fatto che a volte trovo sedute davanti a me persone che vengono da un passato intriso di carboidrati di ogni genere e la sola idea di privarsene suscita in loro una reazione di totale rifiuto. Il fatto di elencare tutti i rischi che corrono se non cambiano abitudini alimentari non basta, in genere, per indurle a fare scelte diverse. D’altra parte lo abbiamo visto anche con le sigarette: il fatto che sul pacchetto siano scritti a caratteri cubitali i danni che provocano non serve da deterrente, almeno per alcuni.
Quando capisco che l’approccio drastico, anche se viene proposto solo per un periodo, non può funzionare, scelgo allora una via più graduale, perché l’alternativa sarebbe vedere queste persone che si alzano e se ne vanno senza voltarsi indietro. Non so se sia una buona idea, me lo sono chiesta spesso. Tuttavia, credo che un nutrizionista o chiunque si occupi di salute, debba essere abbastanza “psicologo” per cercare di capire almeno un po’ il mondo di chi ha di fronte e fin dove può spingersi.
Se per esempio una persona mi dice che beve dieci caffè al giorno e quando esce abbiamo raggiunto l’accordo che ne berrà solo tre ai quali non può rinunciare per niente al mondo, lei sarà contenta perché avrà conservato un po’ di caffeina e io sarò soddisfatta di averne eliminata, per il momento, più della metà.
Ho anche notato nella mia breve esperienza che non posso limitarmi a dire di non mangiare più questo o quell’altro alimento, devo dare delle alternative, altrimenti nessun cambiamento sarà accettato con facilità.
Tutto questo per dire che a volte mi trovo a sperimentare ricette (per piacere anche mio non solo per proporle ad altri) che siano sufficientemente attraenti al palato e alla vista e abbiano un indice glicemico e insulinemico relativamente bassi, almeno inferiori rispetto ai dolci e altre preparazioni convenzionali a base di carboidrati.
È chiaro poi che ci sono situazioni patologiche che non lasciano scelta. In quel caso una maggiore rigidità s’impone e a quel punto bisogna tirare fuori tutta la forza di volontà di cui si dispone.
La crema spalambile al cacao e nocciola che ti propongo, in versione liscia e cremosa o croccante è secondo me una valida alternativa alla famosa, innominabile crema scura spalmabile del commercio.
Puoi provare anche la crema al cacao senza latte, che tuttavia stimola di più l’innalzamento della glicemia.
Crema spalmabile al cacao e nocciola
Utensili
- 1 macinacaffè
Ingredienti
- 1 banana (matura)
- 1 avocado
- 30 grammi di cacao crudo (in polvere)
- 50 grammi di semi di chia (o semi di canapa)
- 1 cucchiaio di crema di nocciola
- 200 millilitri di latte di nocciola (o quanto basta)
Versione granulosa
- 1 cucchiaio di nocciole (tritate)
- 1 cucchiaio di cacao crudo (granella)
Istruzioni
- Tritare i semi di chia in un macinacaffè, fino a ridurli in polvere.
- Riunire in un mixer tutti gli ingredienti fino al latte di nocciola. Frullare fino ad ottenere una crema omogenea.
- Per ottenere una versione granulosa, si possono aggiungere nocciole tritate grossolanamente e/o granella di semi di cacao crudo. Questi ultimi sono tra l’altro un’ottima fonte di antiossidanti e altri preziosi micronutrienti.
- Suddividere la crema in due vasetti o coppette.
- Lasciare riposare un'ora a temperatura ambiente o in frigorifero.
- Si conserva un paio di giorni in frigorifero.
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