Schiacciata di quinoa, cocco, mandorle e semi di lino
Un alimento che non manca mai sulle tavole degli italiani è il pane, o qualcosa che lo ricordi: gallette, cracker, taralli, gallette, fette biscottate, eccetera. Queste ultime sembrano alternative più salutari del pane perché danno un senso di leggerezza, ma non è così.
In realtà sono tutti prodotti ricchi di farine raffinate, grassi idrogenati, lieviti, sale bianco, conservanti, tutti ingredienti che vanno ad alterare il nostro prezioso microbiota.
Per molte persone è difficile rinunciarvi, in parte perché creano dipendenza, in parte perché nella nostra tradizione culinaria mangiare senza farinacei equivale, almeno per alcune persone, a fare un pasto incompleto. In realtà si tratta di abituarsi, disintossicarsi e trovare delle alternative più sane ma non meno gustose anziché eliminare. La parola eliminare non piace al nostro cervello che subito entra in una modalità di privazione e punizione, cercando consolazione proprio nel cibo meno adeguato (spesso scatta il meccanismo per cui “me ne privo per un po’ poi mi abbuffo quando non ne posso più”).
Un primo passo per cambiare può essere giocare sulle quantità, riducendo questi prodotti e non consumandoli ad ogni pasto, e soprattutto cercare altre possibilità. Sostituire è la parola magica. Di alternative se ne possono creare tante, basta allenare un po’ la fantasia e la creatività, usando semi, frutta a guscio, grassi buoni, farine proteiche, eventualmente un po’ di cereali antichi e pseudo-cereali cotti, che ben si inseriscono in simil-focacce e simil-cracker. Tutto questo nell’ottica di abbassare il picco glicemico e il picco insulinico indotti dagli zuccheri (non dimentichiamo che tutti farinacei sono zuccheri).
Ieri, per esempio, ho preparato una schiacciata di quinoa, cocco, mandorle e lino, morbida ma anche croccante e davvero piacevole da gustare. Il sapore non è, ovviamente, quello del pane, nemmeno la consistenza, ma immaginiamo di accompagnarne un pezzetto con verdure, grassi e una buona proteina. Oppure di usarla come base per farcirla tipo pizza, con verdure, avocado e pezzetti di salmone affumicato o un po’ di ricotta o scaglie di Parmigiano o quello che la fantasia suggerisce. La si può rendere più o meno croccante giocando sulla temperatura (se posso preferisco non superare i 120°C per ridurre la formazione di molecole tossiche) e sui tempi di cottura. Le quantità sono indicative, io vado spesso a occhio in queste preparazioni.
La schiacciata di quinoa è comunque un alimento da usare con parsimonia, come contorno, accompagnamento non come base dei nostri pasti.
Schiacciata di quinoa, cocco, mandorle e semi di lino
Ingredients
- 1 bicchiere di quinoa
- 3 cucchiai di farina di cocco (o cocco in scaglie macinato)
- 3 cucchiai di semi di lino
- 3 cucchiai di farina di mandorle
- 1 cucchiaino di bicarbonato
- q.b. spezie
- q.b. erbe aromatiche
- q.b. sale integrale (o sale rosa)
- 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
- q.b. acqua
Instructions
- Lasciare in ammollo la quinoa per alcune ore o tutta la notte (per praticità).
- Scolare i chicchi, sciacquarli e cuocerli in un quantitativo di acqua sufficiente a ricoprirli.
- Quando avranno assorbito tutta l’acqua e saranno teneri, togliere dal fuoco e aggiungere gli altri ingredienti, mescolando prima quelli secchi e incorporando alla fine quelli liquidi.
- Aggiungere una quantità di acqua sufficiente ad ottenere un impasto abbastanza morbido ma non liquido.
- Insaporire con erbe aromatiche e spezie a piacere. Io ho aggiunto aghi di rosmarino, maggiorana e un mix di spezie della tradizione indiana.
- Lasciare riposare per qualche ora a temperatura ambiente. Questo passaggio non è indispensabile ma io in genere lo faccio affinché ci sia una predigestione degli ingredienti.
- Disporre l’impasto in una teglia foderata di carta da forno o unta con ghi (o burro o olio di cocco) aiutandosi con un cucchiaio, con uno spessore di circa due o tre centimetri.
- Cuocere in forno a temperatura bassa o moderata per circa 30-40 minuti, o il tempo necessario, controllando spesso per non bruciare la schiacciata.
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