Come si può rimanere in salute durante la quarantena
In questi giorni molte persone mi chiamano o mi scrivono dicendo che sono preoccupate per come immaginano di trovarsi alla fine del periodo di quarantena: ingrassate, sciupate, pallide, stanche, demotivate…
A causa delle restrizioni che sono state prese per limitare la diffusione del Coronavirus Sars-CoV-2 ci ritroviamo privati di tante abitudini che facevano parte della nostra quotidianità, per esempio lo sport, gli incontri con amici, le uscite al ristorante, al cinema e così via.
Se da un lato tali misure sono finalizzate a proteggere la comunità (almeno questa è la versione ufficiale) da quella che è stata definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità una pandemia mondiale, dall’altro lato generano nella maggior parte delle persone uno stato di ansia, incertezza e paura che talvolta sfociano in comportamenti aggressivi verso gli altri, depressione oppure nella continua ricerca di una delle poche valvole di sfogo rimaste, il cibo.
Purtroppo, spesso non si tratta di alimenti sani che aiutano a rinforzare l’organismo e il sistema immunitario, ma di prodotti che danno immediata soddisfazione e senso di appagamento che tuttavia non durano nel tempo, lasciando presto spazio ad un vuoto e un’irritabilità ancora più profondi.
Inoltre la pigrizia prende facilmente il sopravvento, portando ad abbandonare anche quel poco di esercizio fisico che si potrebbe fare a casa o in giardino.
È ovvio che se tutto questo dovesse durare ancora settimane o mesi avrebbe un impatto non solo sul piano estetico ma soprattutto sulla salute, sia fisica che emotiva.
Ho pensato quindi ad una serie di suggerimenti per cercare di avere un minimo di disciplina che ci permetta di mantenere una certa forma anche in questo periodo.
- Non comprare cibo spazzatura e per cibo spazzatura non intendo solo quello delle famose catene di fast food ma la maggior parte del cibo “morto” che si trova in un comune supermercato: biscotti, merendine, patatine e snack vari, bevande zuccherate, cibi light, eccetera. La tentazione di acquistarli perché si deve stare a casa e quindi si pensa che servirà una coccola è forte ma non bisogna cedere. Non cedere anche se si è convinti di saper resistere e mangiare solo un biscotto ogni tanto quando se ne avrà voglia, perché sappiamo bene che in genere non è così. Se si apre la dispensa in un momento “no” e ci si trova davanti il pacchetto dei propri biscotti preferiti è altamente probabile che lo si finisca. L’unico antidoto a questo è non averlo in casa.
- Cercare di fare pasti regolari ed equilibrati, sempre alla stessa ora.
- Approfittare del tempo che si è liberato per cucinare piatti sani e gustosi, utilizzando ingredienti nuovi, per esempio spezie ed erbe aromatiche. In questo modo si può aggiungere sapore anche a piatti molto semplici, usufruendo allo stesso tempo delle proprietà rigeneranti e depurative di questi alimenti.
- Evitare di iniziare la giornata con alimenti dolci, ciò innescherebbe un picco glicemico al quale probabilmente ne seguirebbero altri nell’arco della giornata. La classica colazione con latte e biscotti o pane e marmellata significa introdurre una massiccia dose di zuccheri nel circolo sanguigno provocando il rilascio di insulina per abbassare la glicemia. A quel punto però si avrebbe di nuovo fame, si andrebbe a cercare qualcosa di dolce o un caffè nella speranza (vana) di ritrovare energia e le oscillazioni glicemiche si susseguirebbero fino a sera. Per evitare che ciò accada è meglio una colazione salata, per esempio a base di uova, oppure semi dolce, dove il gusto dolce è dato da alimenti che lo sono naturalmente, come la frutta, fresca o essiccata. A questa si possono associare alimenti ricchi di grassi e proteine come la frutta a guscio, i semi oleosi ed eventualmente un po’ di cereali privi o poveri di glutine, come i fiocchi di grano saraceno, miglio e quinoa.
- Se fuori pasto viene voglia di fare uno spuntino è opportuno fermarsi prima di addentare la prima cosa che capita sotto mano, fare tre lunghi respiri, bere una tazza di acqua calda o una tisana e solo allora decidere se quella che si sente è vera fame o solo voglia di qualcosa per spezzare la noia. Nel secondo caso si potrebbe anche decidere che di quel biscotto, quel pacchetto di cracker o di patatine tutto sommato si può fare a meno, aspettando il pasto successivo da gustare con maggiore serenità.
- Se mentre si prepara il pranzo o la cena viene voglia di sgranocchiare qualcosa evitare patatine, taralli, snack e cose simili, che comunque non si dovrebbero avere in dispensa per quanto detto al punto uno. Sono prodotti che danno un appagamento momentaneo ma non danno sazietà, anzi, vanno a stimolare ancora di più la salivazione e la sensazione di fame, innescando un circolo vizioso difficile da interrompere. Si potrebbe invece optare per olive, frutta a guscio, verdura, fettine di avocado, pezzetti di verdura da intingere in hummus di ceci o crema di sesamo.
- Se ci si sente giù di morale, prima di aprire il frigo e dopo avere bevuto una bevanda calda, chiamare un amico, un’amica, una persona anziana alla quale può fare piacere ascoltare la nostra voce e che a sua volta ci farà sentire bene. Essere separati fisicamente non significa esserlo anche emotivamente ed energeticamente. Attraverso il suono della voce riceviamo e trasmettiamo vibrazioni potenti che aiutano a cambiare il nostro e l’altrui stato d’animo, per il semplice fatto che si crea una connessione con l’altro e ci si sente immediatamente meno soli, meno isolati, meno emarginati dal resto del mondo e quindi meno tristi. Abbiamo la tecnologia, ora è il momento di usarla, di usarla bene. Comunicare con qualcuno che ha un effetto positivo su di noi aiuta anche a ridurre l’ansia e la paura, le quali sono deleterie per molte ragioni. In questo caso, quella che ci interessa maggiormente è il fatto che stimolano la secrezione di cortisolo e adrenalina, ormoni che inibiscono il sistema immunitario. Ora invece è più che mai importante che rimanga vigile e attivo. Alla lunga, inoltre, portano ad accumulare peso.
- Pensare ad un’integrazione mirata, per esempio con vitamina C, vitamina D, minerali ed eventualmente qualche super alimento (alghe e/o funghi medicinali per esempio). La presenza di microcarenze non solo toglie vitalità ma incide anche sull’umore, spingendoci poi a cercare una compensazione con cose che ci danno un piacere solo momentaneo e inducono dipendenza, come cibo spazzatura, fumo, alcolici.
- Cercare di muoversi per quanto possibile. I più fortunati possono approfittare di un giardino o un balcone ma anche in casa si può fare qualcosa con un minimo di organizzazione, lasciando aperte le finestre per fare entrare aria e sole. Si possono fare allungamenti, allenamento a corpo libero, magari seguendo uno dei numerosi corsi che si trovano in rete. Si può anche, semplicemente, ballare, lasciando il corpo libero di muoversi, senza il timore che altri stiano osservando. Ci si può attrezzare con un tappetino, pesi leggeri e un bastone per fare esercizi che massaggiano gli organi interni. Non comportano un grande dispendio energetico ma aiutano a mantenere il corpo elastico, flessibile e soprattutto ad evacuare stress, noia e nervosismo, tre delle principali ragioni che ci spingono ad aprire il frigo senza ragione. Un’altra cosa da sfruttare sono le scale, perfette in questo periodo. Si possono salire e scendere ripetutamente, magari con una bella musica energizzante in sottofondo. Anche saltellare su un trampolino da appartamento o da giardino è un modo molto valido per tenere in allenamento i muscoli divertendosi allo stesso tempo.
- In una situazione come quella che stiamo vivendo è facile impigrirsi e pensare che fare quel poco di esercizio non serva a nulla e quindi tanto vale non farlo e rimanere sul divano. Invece è proprio il contrario, è quel piccolo sforzo quotidiano che fa la differenza e la farà soprattutto alla fine del periodo di isolamento. Aiuterà a mantenere lo stato attuale e a riprendere più facilmente la normale attività fisica quando sarà possibile.
- Se si possiede una vasca da bagno si è molto fortunati. Si possono fare dei bagni caldi ipercalorici che inducono un’intensa sudorazione e favoriscono l’eliminazione delle tossine. Inoltre mimano la febbre poiché inducono un aumento della temperatura corporea, uno dei principali ostacoli che sbarrano la strada alla replicazione virale. Il virus, nel malaugurato caso di infezione, avrà molto meno accesso ai polmoni, dove provoca i danni maggiori.
- Si possono aggiungere all’acqua del bagno alcune gocce di olio essenziale, per esempio lavanda, eucalipto o un altro di proprio gradimento. Oltre a rilassare, gli oli essenziali purificano l’ambiente e aprono le vie respiratorie. A questo scopo è ideale anche utilizzare un diffusore. Un aspetto da non trascurare è che dopo un bagno caldo si avverte molto meno il senso della fame e quindi può essere una buona strategia nel caso si voglia restringere la finestra di assunzione di cibo saltando un pasto ogni tanto, per esempio la cena. Questo darà un po’ di riposo all’apparato digerente che ne approfitterà per eliminare tossine e rigenerarsi. Dopotutto, rimanendo in casa tutto il giorno anche il dispendio fisico è probabilmente inferiore a quello che avviene in tempi normali e quindi tre pasti al giorno possono essere eccessivi per alcuni.
- Aprire la finestra e fare bagni di sole ogni volta che se ne ha la possibilità. Il sole è un grande medico, aiuta il morale e la produzione di vitamina D, un ormone che impatta su numerosi organi e sistemi del nostro corpo. Tra le altre funzioni è fondamentale per il corretto funzionamento del sistema immunitario.
- Quello primaverile è il momento per una cura depurativa degli emuntori, soprattutto del fegato. Tante sono le piante e le verdure che ci vengono in aiuto, soprattutto quelle dal gusto amaro: tarassaco, cicoria, aglio orsino, carciofo, radice nera, eccetera. Si possono utilizzare sotto forma di tisana, decotto, tintura madre, estratto secco, pastiglie.
- Sorvegliare sempre l’intestino, è importante mantenere la regolarità intestinale. L’intestino non è solo un luogo di digestione e assorbimento, ma è anche la sede dell’80% del sistema immunitario, oltre ad essere strettamente connesso al sistema nervoso. Il che significa che dal suo buono o cattivo funzionamento dipendono moltissimi processi che avvengono nel nostro corpo, per esempio l’equilibrio del sonno, dell’umore, il fatto di sentirsi stanchi o pimpanti, la qualità della concentrazione e molto altro ancora. I batteri buoni dell’intestino svolgono numerose, essenziali funzioni di cui ho già parlato in un articolo precedente. Ne sottolineo una che è di particolare rilevanza in questo periodo: essi orchestrano l’azione delle citochine pro e antinfiammatorie, ovvero sostanze coinvolte anche nell’infiammazione polmonare che, per quanto ne sanno oggi gli esperti, è una delle più gravi complicanze date dall’infezione da Sars-CoV-2 in certe persone predisposte. Amici dell’intestino sono verdura, frutta, grassi buoni, tisane a base di piante con un leggero effetto lassativo in caso di stitichezza, come malva, bardana, boldo.
- Cercare di avere un buon sonno ristoratore, andando a letto sempre alla stessa ora e preparando il riposo notturno con alcuni rituali: una tisana calda con piante rilassanti come valeriana, passiflora, escolzia, papavero, luci soffuse dopo cena, lettura di un libro anziché televisione o computer, diffusione di oli essenziali, per esempio lavanda o fiori d’arancio. Il sonno è molto importante per eliminare le tossine (il fegato di notte si purifica e così pure il cervello) e ricaricarsi energeticamente.
Seguendo almeno alcuni di questi consigli quotidianamente non si dovrà temere per la propria salute, si potrà vivere l’estate con serenità e una buona forma fisica.
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