Conosci la tua pelle per prendertene cura al meglio

Struttura e funzioni della pelle

Con l’arrivo della bella stagione esponiamo la pelle all’aria e al sole. Questo va benissimo anche se spesso, rispetto ad altre parti del corpo, la diamo un po’ per scontata, considerandola un semplice rivestimento esterno senza particolari necessità.

In realtà, è un organo con funzioni molto importanti e diversificate. Questo primo articolo è focalizzato sulla struttura e sulle principali funzioni che svolge la pelle, perché già conoscendola meglio la si può forse apprezzare di più e si possono meglio interpretare le patologie che la riguardano quando perde la sua integrità.

 

La pelle è l’organo più sottile, più diffuso per ordine di estensione e più pesante che abbiamo. È costituita da quattro strati (epidermide, derma, ipoderma e strato corneo) e contiene due tipi di ghiandole: le ghiandole sudoripare e le ghiandole sebacee. Vediamoli uno a uno.

 

  • Ipoderma: è lo strato più profondo della pelle, costituito essenzialmente da cellule di tessuto connettivo e da adipociti, le cellule preposte alla biosintesi dei grassi. Svolge un’importante funzione di isolamento, limitando la dispersione di calore.

 

  • Derma: è lo strato intermedio, di tipo connettivo, abbondantemente innervato e vascolarizzato per consentire una rapida cicatrizzazione in caso di ferite e lesioni. È inoltre ricco di acqua, elastina e collagene, sostanze che conferiscono morbidezza ed elasticità alla pelle. Nel derma si trovano le ghiandole sebacee e le ghiandole sudoripare. Le prime producono sebo, una sostanza grassa che lubrifica e protegge la pelle. Ne abbiamo circa 300 000. Le ghiandole sudoripare sono più numerose, sono circa 3 milioni, e producono una sostanza acquosa, il sudore, essenzialmente costituita da acqua, sali minerali, acido lattico, urea, ammonio ed altre sostanze di scarto. Il film idrolipidico formato dalle secrezioni di questi due tipi di ghiandole interviene nella termoregolazione del corpo.

 

Ci siamo abituati a spalmare sulla pelle creme e oli solari per proteggerci dai raggi del sole, ma la migliore protezione è proprio il film idrolipidico che l’organismo secerne autonomamente.

 

  • Epidermide: nello strato più profondo dell’epidermide si trovano i melanociti, le cellule responsabili della pigmentazione della pelle. La produzione di melanina è stimolata dai raggi ultravioletti (UVB). È la ragione per cui in estate la pelle assume un bel colorito dorato, più o meno intenso a seconda delle persone. Una curiosità: in naturopatia si dice che la capacità di abbronzarsi rapidamente e di perdere la tintarella lentamente (ovviamente senza l’intervento di prodotti chimici) è indice di vitalità.

 

L’epidermide ospita anche cellule del sistema immunitario, le cellule del Langherans.

 

  • Strato corneo: è lo strato più superficiale della pelle, essenzialmente costituito da cellule cheratinizzate e morte. Sono le cellule che perdiamo per esfoliazione superficiale, per esempio quando ci massaggiamo con un guanto di crine, un ottimo strumento per stimolare la rigenerazione delle cellule epiteliali.

 

Quali sono le principali funzioni della pelle?

 

La pelle è coinvolta in tanti processi, alcuni di primaria importanza.

 

  • Termoregolazione: come accennavo sopra, il film idrolipidico prodotto dalle secrezioni delle ghiandole sebacee e sudoripare contribuisce a regolare la temperatura corporea.

 

  • Protezione meccanica: l’integrità della cute protegge il corpo dall’ingresso di sostanze e di microrganismi potenzialmente patogeni.

 

  • Protezione chimica: a livello cutaneo, numerose reazioni biochimiche conferiscono alla pelle la sua caratteristica acidità (idrolisi dei lipidi cutanei ad acidi grassi, secrezione di acido lattico, ecc.), che contribuisce a impedire la proliferazione di batteri, lieviti e funghi potenzialmente patogeni. Il pH cutaneo (il pH è l’indice di misura dell’acidità) ha valori generalmente compresi tra 4.2 e 5.6.

 

La variabilità individuale dipende da molteplici fattori: regione corporea considerata, tipo di alimentazione, stagione, sesso, fasi del ciclo mestruale per le donne, prodotti utilizzati (cosmetici, detergenti, profumi), composizione della flora batterica residente e grado di sudorazione.

 

  • Protezione biologica: sulla cute vivono milioni di microrganismi perfettamente adattati al pH leggermente acido della pelle; costituiscono la flora residente. Quando le diverse specie sono in equilibrio dinamico formano una efficiente barriera di protezione.

 

  • Assorbimento: la pelle assorbe luce, energia, calore, ossigeno… e anche le sostanze che ci spalmiamo!

 

  • Trasformazione: a livello cutaneo avvengono processi di trasformazione che rendono attivi e biodisponibili i precursori di diverse molecole, in modo che l’organismo sia in grado di utilizzarle. Oggi, per esempio, si parla molto di vitamina D (un ormone più che una vitamina). Un terzo del fabbisogno giornaliero di vitamina D proviene dall’alimentazione. Il resto si forma nella pelle a partire da una molecola derivante dal colesterolo che viene trasformata per effetto dell’esposizione ai raggi UVB. Una volta prodotta nella cute o assorbita a livello intestinale, la vitamina D passa nel sangue. Qui una proteina specifica la trasporta fino al fegato e al rene, dove viene attivata. Quindi, approfittiamo dell’estate per esporci al sole con gradualità e produrre la nostra vitamina D, al mattino presto e senza creme.

 

  • Eliminazione di residui e tossine: la funzione eliminativa fa della pelle un importante organo emuntore, insieme all’intestino, ai reni e ai polmoni. Semplificando si potrebbero paragonare le ghiandole sudoripare a tanti piccoli reni e le ghiandole sebacee a tanti piccoli intestini.

 

La pelle è un po’ lo specchio di quello che succede dentro di noi, in particolare riflette il funzionamento dei reni e dell’intestino. Ciò che l’organismo non riesce ad eliminare attraverso questi due organi tende ad eliminarlo attraverso la pelle (e/o i polmoni).

 

Se una persona ha problemi dermatologici, una delle prime cose da fare è guardare come funzionano gli emuntori primari e il fegato (quest’ultimo non è propriamente un organo di eliminazione ma è strettamente legato alla depurazione del corpo), anziché intervenire con creme e farmaci per spegnere i sintomi. Spesso gli emuntori sono appesantiti e indeboliti da vari tipi di aggressioni (alimentari, respiratorie, stress) e questo fa sì che con l’andar del tempo l’organismo si carichi di tante molecole di scarto che finiscono per compromettere il metabolismo cellulare e il funzionamento organico.

 

  • Significato simbolico: così come ci protegge dalle aggressioni fisiche esterne, la pelle ha anche simbolicamente un significato di protezione. È infatti l’organo che separa il nostro mondo interiore da quello esterno. Quando una persona si sente intimamente minacciata o schiacciata da qualcosa (o da qualcuno), quando si sente a disagio nell’ambiente in cui vive (familiare, lavorativo, ecc.), è possibile che sviluppi un problema cutaneo. Non è tanto importante quanto sia reale e concreto ciò che determina l’insorgenza dello stress; ciò che conta è come una situazione è percepita, interpretata e vissuta dalla persona stessa. Il disagio a livello emotivo o psicologico può somatizzarsi a livello cutaneo. È una sorta di campanello d’allarme.

 

Quindi, come spesso accade per la maggior parte delle malattie, anche nel caso delle disfunzioni della pelle è importante agire su più fronti contemporaneamente, sia sul lato fisico che sul lato emotivo-psicologico.

 

In un prossimo articolo vedremo alcuni suggerimenti per avere una pelle sana, elastica e luminosa.

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