Come avere una pelle luminosa e sana: rimedi naturali

Rimedi naturali per avere la pelle luminosa e sana

Dopo un primo articolo sulla struttura e le funzioni della pelle, ritorno sullo stesso argomento con alcuni consigli pratici per avere una pelle luminosa e sana.

Prima di tutto è importante tenere presente che lo stato della pelle riflette ciò che accade internamente nell’organismo e quindi è soprattutto di quello che bisognerebbe occuparsi. Inoltre gli accorgimenti descritti andrebbero adattati ad ogni persona tenendo conto di fattori quali l’età, la costituzione, il tipo di lavoro, il luogo in cui si vive, eccetera. Comunque per dare un’idea generale vediamo a cosa si può fare attenzione.

 

  • Tenere un occhio sempre vigile sul buon funzionamento dell’intestino e dei reni. Lo stato della pelle riflette quello dei nostri organi interni. Bella pelle significa buon funzionamento degli organi emuntori principali. Se i reni, l’intestino e/o il fegato non funzionano a dovere si può intervenire con piante, esercizio fisico mirato, massaggi e, se necessario, con un cambiamento alimentare opportuno. Anche le emozioni non sono da trascurare, basti pensare a come cambia il transito intestinale quando siamo rilassati e quando invece ci sentiamo tesi, nervosi, stressati, preoccupati.

 

  • Fare attenzione a quello che ci spalmiamo sul corpo. Ci si riempie di tossine non solo attraverso il cibo e la respirazione ma anche attraverso quello che penetra attraverso i pori dell’epidermide e raggiunge rapidamente il circolo sanguigno e linfatico. In teoria dovremmo applicare sulla pelle solo sostanze che potremmo, volendo, anche mangiare!

 

Si può prendere in mano uno dei cosmetici che si usano abitualmente e dare uno sguardo agli ingredienti. Quali tra questi sappiamo cosa sono? Quali nomi sono familiari? Li mangeremmo? Attenzione anche ai cosmetici considerati biologici. Il marchio biologico si riferisce agli ingredienti naturali (erbe, piante, ecc.), non ai componenti chimici presenti, che non sempre sono così innocui come si potrebbe pensare.

 

  • È importante non danneggiare il film idrolipidico della pelle. Per questo non si dovrebbero usare prodotti o saponi troppo aggressivi e a pH diverso da quello della pelle.

 

  • Sudare tanto e ogni volta che si può. Sudare fa bene, più si suda meglio è, sono tossine che escono. Evitare tutti i deodoranti che bloccano la sudorazione, in particolare se contengono alluminio.

 

  • Abituiamoci a non caricare la pelle di creme e unguenti. Quando tutto è in equilibrio non c’è bisogno di troppi prodotti che anzi, a volte ne compromettono il funzionamento perché chiudono i pori e interferiscono con la naturale (e benefica) produzione di sudore e di sebo da parte delle ghiandole epiteliali. Se aggiungiamo troppe cose dall’esterno non sono più stimolate e l’autoregolazione ne risente.

 

  • Bastano pochi, semplici gesti per pulire la pelle senza aggredirla (alcuni da scegliere in base alla costituzione): guanto di crine, bagni caldi o freddi, doccia scozzese, sauna o hammam quando si può, un sapone fatto con ingredienti naturali, un po’ di oli vegetali con qualche goccia di oli essenziali scelti opportunamente, da applicare dopo avere tamponato la pelle con un asciugamani. È tutto ciò che serve.

 

  • Evitare di mettere profumo direttamente sulla pelle. Se proprio lo si vuole usare è meglio spruzzarlo sui vestiti. Al posto dei profumi si può usare qualche goccia di olio essenziale.

 

  • Con un po’ di curiosità e pazienza si possono preparare diversi cosmetici autonomamente: deodorante, dentifricio, esfoliante per il corpo e per il viso, crema per il viso, tanto per fare alcuni esempi. Sono sempre più numerosi i libri e i blog che insegnano ad autoprodurli.

 

Ecco, per esempio, come preparare un semplice ed efficacissimo deodorante: basta mescolare olio di cocco e bicarbonato di sodio in parti uguali e aggiungere qualche goccia di un olio essenziale a scelta. Si conserva per qualche settimana a temperatura ambiente in un vasetto di vetro.

 

  • È meglio evitare vestiti e indumenti intimi aderenti e sintetici, bloccano la respirazione della pelle, soprattutto se sono a diretto contatto con l’epidermide. Preferire le fibre naturali come lino, cotone, canapa e, in inverno, la lana.

 

  • Praticare regolarmente leggere esfoliazioni (peeling) per eliminare le cellule morte e stimolare le cellule vive sottostanti. È importante però che non siano troppo aggressive, da ripetere per esempio una volta a settimana o ogni 15 giorni.

 

  • Infine parliamo di esposizione al sole, visto che siamo nella stagione giusta. Contrariamente a quanto ci viene comunemente detto, l’esposizione al sole, purché graduale e con buon senso, fa bene, anzi è indispensabile alla salute. Per esempio, sono proprio i raggi ultravioletti, in particolare la radiazione UVB, quella più corta, che rimane alla superficie della pelle, a favorire la trasformazione del colesterolo in provitamina D. Questo precursore passa poi nel rene e nel fegato dove viene trasformato nella forma biologicamente attiva della vitamina D.

 

Tuttavia, affinché i raggi del sole siano efficaci è necessario che non siano bloccati da creme e filtri solari, quindi al sole sarebbe meglio stare senza protezione. La protezione è data dalla gradualità dell’esposizione, dalla scelta del momento in cui si sta all’aria aperta e dalla produzione di sudore, la migliore crema solare che esista.

 

Si può iniziare esponendosi non più di dieci minuti al giorno, davanti e dietro e nelle ore meno calde, per poi aumentare poco per volta ma con l’accortezza di mettersi all’ombra non appena la pelle inizia ad arrossarsi. In questo modo si abitua progressivamente la pelle a stare al sole anche nelle ore più calde, tra le 11 e le 16 (non in modo continuativo), quando l’irradiazione è più intensa e più utile ai fini della produzione di vitamina D. Ciò che fa male, che può danneggiare il DNA cellulare e fare invecchiare più precocemente la pelle, non è il sole in sé ma l’eccesso di sole, come accade per tante altre cose.

 

Per scegliere tempi e modalità è molto importante tenere conto del proprio fototipo, cioè delle caratteristiche della propria pelle (chiara, scura, delicata, che si pigmenta facilmente oppure no).

 

  • Alimentazione: come dicevo, la pelle riflette lo stato dell’intestino e di nutrizione dell’organismo (cioè presenza o assenza di carenze), che a loro volta sono strettamente legati allo stile alimentare. In generale, è bene favorire un’alimentazione ricca di verdura e frutta (senza esagerare con la frutta per non sovraccaricare di lavoro il fegato e il pancreas) che, oltre a favorire la pulizia intestinale, idratano e forniscono tutta una serie di micronutrienti (vitamine, minerali, antiossidanti) essenziali per mantenere l’integrità della pelle.

 

Anche gli acidi grassi svolgono un ruolo importante nell’elasticità della cute, quindi bisognerebbe ricordarsi di inserirli quotidianamente nella dieta ad ogni pasto, scegliendoli e variandoli in modo opportuno ed evitando soprattutto quelli idrogenati, manipolati e cotti.

 

Infine serve un buon apporto proteico per sostenere la compattezza cutanea, evitare la desquamazione, il cedimento e la comparsa di pelle secca.

 

Se poi c’è qualche problema a livello cutaneo è importante tenere presenti anche eventuali aspetti emotivi, perché la pelle è ciò che separa il nostro mondo interno da quello esterno, dal quale, a volte, possiamo sentirci aggrediti. Ma questo andrebbe valutato caso per caso.

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