Disintossicare il fegato con l'acqua calda

Disintossicare il fegato con l’acqua calda

Può sembrare strano che ti parli di acqua calda proprio ora che l’inverno è finito. In realtà, qui non ti racconterò di quanto sia fantastica come rimedio per proteggerti dal freddo, ma del fatto che tra le mille cose per le quali è utile c’è anche la disintossicazione del fegato, argomento che è molto più di attualità in primavera.

Vediamo perché acqua calda e fegato vanno tanto d’accordo.

 

Il fegato è uno degli organi più grandi del nostro corpo e svolge tante funzioni essenziali, per esempio: agisce come filtro che trattiene sostanze tossiche e ne promuove la degradazione, sintetizza il colesterolo e regola il metabolismo di grassi, zuccheri e proteine, assicura la produzione della bile, partecipa alla distruzione dei globuli rossi e al recupero di ferro ed emoglobina (funzione antianemica) e altro ancora. Quando il fegato è compromesso l’intero organismo ne risente.

 

Purtroppo è facile che questa ghiandola si appesantisca e soffra a causa di ritmi di vita e abitudini sbagliate, che la sovraccaricano di lavoro. Ci sono in particolare alcune cose che al fegato proprio non piacciono:

 

  • alimentazione troppo ricca di grassi, zuccheri e cibi trasformati
  • alcolici
  • fumo
  • mancanza di movimento
  • freddo
  • stress, essere sempre di corsa
  • fatica fisica e psicologica

 

Ne hai riconosciute alcune nella tua vita? Forse sì…

 

Per questo è buona abitudine fare ogni tanto una buona cura disintossicante del fegato. I cambi di stagione sono il momento ideale, soprattutto la primavera, per l’abbondanza di piante amare, ottime amiche del fegato. Potrei parlarti delle loro proprietà e di come usarle, e magari lo farò in un prossimo articolo. Oggi invece voglio soffermarmi sull’acqua calda, anch’essa grande alleata di questa ghiandola, sia se usata per via interna che per via esterna. Si tratta di poche azioni semplici che tutti possono fare, non costano quasi nulla e possono addirittura diventare piacevoli abitudini.

 

Per via esterna puoi aiutare il lavoro del fegato applicando sull’addome, a destra, la borsa dell’acqua calda, uno dei rimedi idroterapici più semplici e allo stesso tempo efficaci che esista. Lo sapevano bene le nostre nonne, che infatti ne facevano largo uso e non solo per riscaldarsi in inverno.

 

Il principio su cui si basa è semplicissimo. Il calore che rilascia attiva la circolazione sanguigna e favorisce la dilatazione dei vasi (vasodilatazione), provocando localmente un aumento della temperatura del corpo. Gli scambi intra- e inter-cellulari sono facilitati quindi aumenta l’apporto di acqua, di nutrienti e d’ossigeno alle cellule. Inoltre, i muscoli nelle vicinanze si rilassano favorendo la funzionalità degli organi adiacenti. Applicando la borsa dell’acqua calda sul fegato si migliorano quindi tutte le sue funzioni, dal drenaggio delle tossine accumulate alla regolazione del metabolismo dei macronutrienti.

 

Personalmente uso in genere la classica borsa in gomma, da riempire con acqua calda. Restituisce calore nell’arco di alcune ore. Per evitare scottature (che possono avvenire anche attraverso i vestiti) è meglio inserirla in un opportuno rivestimento di maglia o di altro tessuto. Importante è la qualità della gomma e del tappo. Ho avuto alcune borse dell’acqua calda che emanavano un insopportabile odore di plastica a contatto con il calore. Inoltre, il tappo deve chiudere bene in modo ermetico. Per evitare rotture o fughe di acqua la borsa va riempita solo per i 2/3 del volume, avendo cura di fare uscire il più possibile l’aria che rimane.

 

Esiste anche la versione secca in tessuto, riempita con noccioli di ciliegie o con semi vegetali (farro, colza, riso, ecc.), da scaldare nel forno, su una stufa o al microonde (che però spero tu non abbia). Restituisce calore in un arco di tempo più breve, circa 1-2 ore. Il cuscinetto di noccioli è particolarmente indicato per alleviare i dolori reumatici, perché emana un caldo secco.

 

Quando e per quanto usare la borsa dell’acqua calda?

La puoi usare quando e quanto vuoi. Il mio consiglio è di applicarla per una durata di almeno 30 minuti al giorno. La soluzione migliore è tenerla con sé di notte, così il lavoro si fa mentre dormi, ma qualsiasi altro momento va bene. Tra l’altro, è così rilassante il tepore che emana da facilitare l’addormentamento. Io la uso da settembre a maggio, a volte anche oltre e non posso più farne a meno. Per me è diventata un’insostituibile presenza.

 

Utilizzo dell’acqua per via interna

Il fegato ama tutto ciò che è caldo, quindi anche l’acqua calda da bere. Quando hai sete, prova a bere acqua calda al posto di qualsiasi altra bevanda. Se sei spesso fuori casa puoi portare con te un thermos di acqua calda da sorseggiare durante la giornata, meglio lontano dai pasti. Il tuo fegato ti ringrazierà. Se non ti piace solo acqua pura puoi preparare un infuso o un decotto di piante per darle un po’ di gusto, magari scegliendo di preferenza piante amare, come tarassaco, carciofo, vari tipi di cardi e cicorie, eccetera.

 

Dato che tra poco arriverà il caldo, non dimenticare che anche in estate è meglio bere bevande tiepide o calde anziché fredde, nonostante possa sembrare contro-intuitivo. Le bevande fredde bloccano la digestione, aumentano la sensazione di calore poco dopo e soprattutto ostacolano il lavoro degli organi interni, come il fegato.

 

Controindicazioni

Per quanto riguarda la borsa dell’acqua calda (e in generale l’acqua calda usata per via esterna), deve fare attenzione chi soffre di varici e problemi circolatori, che però normalmente riguardano gli arti inferiori. Inoltre, non bisogna mai mettere calore nella zona dove si trova l’appendice se è infiammata.

 

Naturalmente non bastano questi accorgimenti per una disintossicazione profonda del fegato ma sono un buon inizio, soprattutto se li associ al consumo regolare di piante amare, delle quali ti parlerò più avanti.

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