Curare e prevenire la gastroenterite in modo naturale

Curare e prevenire la gastroenterite in modo naturale

Nonostante in certe giornate si respiri già aria di primavera, il rischio di contrarre una gastroenterite non è finito. A volte si parla di influenza intestinale ma non bisogna confonderla con l’influenza propriamente detta, di cui ho parlato in un altro articolo.

 

Mentre quest’ultima colpisce soprattutto l’apparato respiratorio (naso, gola, polmoni), la prima attacca il tratto digerente (in particolare stomaco e intestino).

 

Quali sono le cause?

Nel caso di gastroenterite infettiva gli agenti più spesso responsabili sono di almeno tre tipi:

 

  • virus: Norovirus, Adenovirus e altri
  • batteri: Salmonella, Shigella, Escherichia coli e altri
  • protozoi: Giardia, Cryptosporidium e altri

 

Una volta che il microrganismo patogeno si è replicato e ha contagiato un certo numero di persone, la probabilità di entrarvi in contatto è molto alta. In genere si trasmette per via oro-fecale, cioè dalle feci contaminate lo si ritrova nella bocca, nel naso, negli occhi di un’altra persona. Come ci arriva? Molto facilmente, basti pensare a tutto ciò che passa da una mano all’altra: sbarre della metro o degli autobus, menu nei ristoranti, carrelli della spesa, soldi, maniglie di porte e finestre e così via. Tra i luoghi più esposti ci sono le scuole e gli asili, perché i bambini, si sa, amano scoprire il mondo portandosi ogni cosa alla bocca, ma anche le case per anziani, dove è alto il rischio che si sviluppino gastroenteriti infettive acute, a causa di condizioni di debolezza generale dell’organismo, frequente somministrazione di antibiotici e lunghe degenze in ospedale.

 

Esistono anche forme di gastroenterite non contagiose, che possono essere dovute all’ingestione di alimenti ai quali si è allergici, farmaci, tossine di varia origine.

 

Come si manifesta?

I sintomi prevalenti della gastroenterite sono: diarrea, crampi e dolori di stomaco, nausea, vomito, dolori muscolari e occasionalmente mal di testa, febbre leggera. Iniziano a manifestarsi 1-3 giorni dopo l’infezione e si possono protrarre per 3-7 giorni a volte anche di più.

 

Si può sfuggire a questo appuntamento annuale?

Certamente si può, però ci si dovrebbe preparare un po’ per tempo, non tanto per evitare il contagio, cosa a volte pressoché impossibile, ma soprattutto per mettere fuori gioco il microrganismo infettivo. Sebbene molte persone vengano a contatto con l’agente infettivo, solo alcune manifestano i sintomi della malattia, perché? È tutta una questione di “terreno” favorevole oppure no. Troverà il microrganismo le condizioni ideali per proliferare o invece un terreno inospitale? In aggiunta, avrà facilmente via libera o dovrà vedersela con le efficienti sentinelle del sistema immunitario che lo metteranno immediatamente fuori gioco? È essenzialmente a questi due livelli che si gioca la partita.

 

Un organismo affaticato, stressato, indebolito dal freddo, appesantito da cattive abitudini alimentari o mancanza di riposo, con un intestino in disbiosi, offre un luogo particolarmente appetibile per il virus, il batterio o il parassita di turno. L’ideale è quindi rafforzarsi già a partire dall’estate o dall’autunno, stimolando gli organi di eliminazione, soprattutto intestino e reni, facendo dei cicli di piante che sostengono il sistema immunitario, rivedendo la propria alimentazione e lo stile di vita nel loro complesso.

 

Se così non è stato per lo scorso anno, cosa si può fare ora in caso di manifestazione dei sintomi? Fortunatamente molto. Quelli che seguono sono alcuni suggerimenti, che tuttavia dovrebbero essere adattati al singolo individuo sulla base di diversi fattori: costituzione, età, lavoro svolto, luogo di vita, eccetera.

 

Alcuni rimedi utili

  • Dato che si perde molta acqua è importante assicurare una buona idratazione, anche sotto forma di tisane, decotti, brodini di verdura, eccetera. Un rimedio efficace è l’acqua di riso, che si ottiene facendo cuocere per circa 30 minuti un volume di riso in 16 volumi di acqua.

 

  • Ottimi gli infusi e i decotti a base di erbe, radici e alcuni frutti. Qualche esempio:
  1. Decotto a base di bacche di mirtillo essiccate: si può preparare per esempio utilizzando 50 grammi di bacche per litro di acqua pura. Un rimedio adatto anche ai più piccoli.
  2. Decotto a base di zenzero: 1 cucchiaino di radice di zenzero fresco in una tazza di acqua bollente. Lasciare in infusione da 10 a 15 minuti. Sorseggiare lentamente e ripetere l’assunzione più volte al giorno. Attenzione se si soffre di pressione alta.
  3. Anche le tisane a base di menta e zenzero possono essere un ottimo modo per calmare i dolori di stomaco e reidratarsi.

 

  • Acqua d’argilla e latte d’argilla: mettere un cucchiaio d’argilla in un bicchiere d’acqua, mescolare con un cucchiaio non metallico e lasciare riposare per alcune ore. Bere la parte semitrasparente sovrastante (acqua d’argilla) e gettare il deposito. Si può assumere anche come misura preventiva. Per aumentare l’effetto depurativo, dopo alcuni giorni si può bere il latte d’argilla: dopo la fase di risposo si rimescola la bevanda e si beve tutto.

 

  • Tra gli alimenti da privilegiare ci sono: riso, banane, mela grattugiata o purea di mela. Da evitare invece latte e latticini, alimenti ricchi di fibre, spezie, che possono risultare troppo aggressive per la mucosa intestinale già irritata, e in generale alimenti ricchi di grassi e proteine che richiedono un lungo lavoro digestivo.

 

  • L’estratto di semi di pompelmo possiede proprietà antivirali e battericide. A differenza degli antibiotici di sintesi, non indebolisce il sistema immunitario né distrugge la flora intestinale.

 

  • Propoli: un ottimo rimedio di fronte al quale il virus o il batterio difficilmente resisterà.

 

  • Oli essenziali: sono molto efficaci per combattere infezioni virali e batteriche. È bene fare attenzione all’assunzione per via orale. Sono prodotti altamente concentrati, se vengono assunti senza opportune precauzioni possono essere molto aggressivi per le mucose. Se possibile preferire gli oli essenziali microincapsulati.

 

Una volta passata la fase acuta si dovrebbe consolidare l’apparato digerente con alcune azioni.

 

  • Mettere a riposo l’intestino per alcuni giorni assumendo essenzialmente verdure cotte al vapore, succhi freschi, brodo di verdura e poco altro.

 

  • Per eliminare le scorie e le tossine rilasciate dal virus (o dal parassita responsabile) si può fare una cura di carbone attivo. Attenzione se si assumono medicinali. In tal caso il carbone attivo deve essere assunto lontano dai farmaci altrimenti ne annullerebbe l’efficacia.

 

  • Fare una profonda pulizia intestinale, per esempio con opportuni prodotti fitoterapici.

 

  • Rinforzare il microbiota con un buon probiotico.

 

L’anno prossimo è meglio prepararsi in anticipo.

Ancora nessun commento

Scrivi un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.