Cambio d'ora: è davvero così innocuo come sembra?

Cambio d’ora: è davvero così innocuo come sembra?

Lo scorso fine settimana, come ogni anno a fine marzo, è entrata in vigore l’ora legale, cosa che a molti fa piacere perché, anche se si perde un’ora di sonno, viene associata all’arrivo della bella stagione.

 

Non per tutti però è così. Ci sono infatti persone particolarmente sensibili al cambio d’ora che vivono questo passaggio con disagio.

 

Si potrebbe pensare che sia solo un fatto psicologico ma stando ad alcuni studi non è una cosa così innocua come si potrebbe pensare, può infatti avere un impatto sulla nostra salute.

 

Il cambio d’ora due volte all’anno è stato adottato circa venti anni fa. Presentato all’epoca come un modo per economizzare energia, constatiamo oggi che il risparmio non è stato poi così grande come si era previsto, e lo è ancora meno se consideriamo il costo di tale misura in termini di salute pubblica. A risentirne sono soprattutto i bambini, che fanno più fatica ad addormentarsi e ad alzarsi al mattino nei giorni che seguono il cambio d’ora, ma anche molti adulti.

 

Da uno studio condotto qualche anno fa a livello europeo sull’analisi del sonno di oltre 50 000 persone è emerso che l’orologio circadiano non si adatta facilmente al cambiamento imposto dall’ora legale. L’impatto che ha il fatto di spostare le lancette di un’ora in avanti è molto più forte di quello prodotto dai cambiamenti luminosi legati al naturale succedersi delle stagioni. Questo effetto sembra riguardare soprattutto le persone che vanno a letto tardi.

 

Che cos’è il ritmo circadiano?

Il termine circadiano deriva dal latino circa diem che significa “intorno al giorno”. Il ritmo circadiano infatti fa riferimento all’orologio interno all’organismo che regola l’alternanza del sonno e della veglia e altri parametri fisiologici seguendo stimoli esterni come il ritorno ciclico della luce e del buio, le variazioni della temperatura ambientale o abitudini che si ripetono quotidianamente alla stessa ora, come i pasti. In assenza di questi stimoli il ritmo circadiano continua a funzionare ma il periodo dei cicli (per esempio quello del ciclo sonno-veglia) può variare.

 

Il ritmo circadiano è finemente controllato a livello genetico. Tre fattori proteici che hanno un ruolo chiave nel regolare questo processo sono i geni period, timeless e doubletime. Period, scoperto negli anni ’80, codifica per una proteina, PER, che si accumula durante la notte e viene degradata durante il giorno con una modalità di accumulo/degradazione che segue un ciclo di 24 ore. Nel 1994 si è scoperto che i geni timeless e doubletime producono due proteine, chiamate TIM e DBT rispettivamente, che aiutano PER ad entrare nel nucleo e ad autoregolare la sua stessa produzione.

 

Queste scoperte, che tra l’altro sono valse il premio Nobel per la Medicina nel 2017 agli scienziati Hall, Rosbach e Youg, hanno posto le basi per comprendere i complessi meccanismi di regolazione genetica ed epigenetica dell’orologio interno al nostro organismo e alle nostre cellule, importanti non solo per l’adattamento del corpo al jet-lag (che si presenta quando ci spostiamo in zone con diverso fuso orario), ma anche per il corretto svolgimento quotidiano di numerose funzioni vitali: il sonno, come abbiamo visto, l’insorgenza della fame, la temperatura corporea, la produzione di ormoni, la pressione sanguigna e tutto il metabolismo.

 

Se la natura ha fatto sì che il ritmo circadiano abbia un ruolo così centrale nell’assicurare il buon funzionamento di tanti processi fisiologici essenziali significa che, alterarlo anche solo di poco, può comportare conseguenze molto maggiori di quelle che immaginiamo. Alcune indicazioni che questo avviene infatti le abbiamo già.

 

Com’è prevedibile, l’ora legale altera la produzione di melatonina, l’ormone che regola il sonno e che è prodotto dal cervello sotto l’effetto dell’oscurità. Perturba anche il picco di secrezione dell’ormone del risveglio, il cortisolo, secreto tra le 5 e le 8 dell’ora solare.

 

Il cambio d’ora ha altre conseguenze sulla nostra salute. Uno studio condotto all’Istituto Karolinska di Stoccolma ha mostrato che le crisi cardiache aumenterebbero del 5% durante la settimana che segue il passaggio all’ora legale.

 

Anche per gli animali selvatici aumentano i pericoli. Loro naturalmente continuano a seguire la luce del sole e le loro abitudini durante tutto l’anno, ma proprio per questo nei giorni che seguono il cambio d’ora possono trovarsi in luoghi trafficati in momenti in cui fino al giorno prima alla stessa ora (solare) non passava quasi nessuno.

 

Alla luce di queste e altre osservazioni e del fatto che il risparmio economico non è così ingente come ci si aspettava io mi chiedo se non fosse più saggio mantenere l’ora solare durante tutto l’anno.

 

Come ottimizzare il passaggio all’ora legale?

Considerando che al momento non è così, vediamo cosa puoi fare per ottimizzare questo passaggio obbligato.

 

  • Cenare prima la sera, in modo leggero, e poi approfittare della luce in più per fare una passeggiata dopo cena. Questo aiuterà a digerire, quindi andare a coricarsi senza cibo nello stomaco, stancare il corpo e rilassarsi.

 

  • Anticipare l’ora in cui si va a letto, abitudine utile soprattutto alle persone “notturne” che la sera starebbero sempre in piedi.

 

  • Ci sono poi tante piante meravigliose che aiutano a distendere il corpo e a calmare il sistema nervoso favorendo il sonno, per esempio melissa, escolzia (papavero californiano), valeriana e l’umile camomilla, un po’ snobbata ma ricca di preziose proprietà.

 

  • Un apparecchio che può aiutare il risveglio è una lampada che al mattino mima la luce del sole che sorge. Il corpo è così in grado di passare naturalmente dallo stato di sonno allo stato di veglia, anche se fuori fa ancora buio.

 

Altre idee si possono approfondire negli articoli sul sonno precedentemente pubblicati:

Alcune idee da rivedere sulla qualità del sonno.

Risolvere naturalmente i disturbi del sonno.

Ancora nessun commento

Scrivi un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.