Asse intestino-cervello: un legame a doppio senso

Asse intestino-cervello: un legame a doppio senso

Alcuni giorni fa, parlando con una persona che ha avuto un grave problema intestinale, le dicevo quanto sia importante mangiare bene e avere un adeguato stile di vita per mantenere l’apparato digerente in buona salute, senza dimenticare tuttavia che questa è anche la parte del corpo dove spesso scarichiamo stress, tensioni ed emozioni.

 

Perché non ci nutriamo di solo cibo, ma anche di gioia, dolore, frustrazione, soddisfazione, amore, rabbia, stati d’animo che in qualche modo influenzano, in maniera positiva o negativa, la funzionalità dei nostri organi.

 

“A volte è difficile riuscire ad esprimere verbalmente le nostre emozioni e allora sono i nostri organi che ne fanno le spese e assumono il ruolo di manifestarle, in primis l’apparato digerente. Così, possiamo non digerire un alimento che ci fa male, ma anche persone o situazioni che ci feriscono. I bruciori di stomaco rappresentano le nostre contrarietà, il passato sul quale rimuginiamo, tutte le cose difficili da “mandare giù”.

 

Quando c’è un’angoscia, una paura, uno stress, una contrarietà, una collera, è spesso l’apparato digerente che ne risente, comportandosi come una sorta di spugna che reagisce ai nostri cambiamenti di umore. In che modo? Manifestando gas, meteorismo, gonfiore, coliche, alito pesante e così via. Tutte conseguenze di una cattiva gestione delle emozioni che si materializza nella regione addominale. Ci sono anche modi di dire nati dalla saggezza popolare che fanno riferimento proprio a questa somatizzazione dei nostri stati emotivi: “avere un nodo allo stomaco”, “avere lo stomaco pesante”, “sentire un sasso sullo stomaco”, ma anche “sentire le farfalle nello stomaco” quando si è felicemente innamorati.

 

Si provi a pensare come si svolge la digestione quando ci si sente soddisfatti, sereni e rilassati: probabilmente si è capaci di digerire qualsiasi cosa. Si provi invece a ricordare cosa succede a livello digestivo quando si è stanchi, stressati, frustrati e arrabbiati: anche una semplice insalata fa fatica a passare.

 

Michael Gershon, ricercatore alla Columbia University e autore del libro “The second brain” (Il secondo cervello), è stato uno dei primi a parlare di cervello enterico e di asse intestino-cervello. Per il dottor Gershon è la pancia a dominare sulla testa, almeno in certi campi. La quantità di messaggi che il cervello addominale invia a quello centrale è pari al 90% dello scambio totale, sostiene il ricercatore. Per la maggior parte si tratta di messaggi inconsci, che percepiamo solo quando diventano segnali di allarme e scatenano reazioni di malessere.

 

I nostri stati emotivi influenzano quindi profondamente le nostre capacità digestive e lo stato di salute o di malattia dell’intero apparato digerente. È vero anche il contrario: dieta e disordini intestinali sono collegati a variazioni dell’umore. Quando l’intestino soffre, ad esempio per la sindrome dell’intestino irritabile, la persona ne risente anche a livello psichico.

 

Insomma, nella pancia c’è un cervello che assimila e digerisce non solo il cibo, ma anche informazioni ed emozioni che arrivano dall’esterno.

 

A sottolineare ulteriormente il legame tra questi due organi c’è anche il fatto che encefalo e intestino condividono gli stessi neurotrasmettitori: serotonina, dopamina, acetilcolina, glutammato, noradrenalina, eccetera. Per esempio, oltre l’80% della serotonina viene prodotta a livello intestinale, da dove migra in parte nel cervello per espletare la sua funzione di neurotrasmettitore. L’intestino rilascia serotonina in seguito a stimoli esterni, come immissione di cibo, ma anche suoni, colori e input interni (emozioni). Dice il dottor Gershon: “Questo neurotrasmettitore è come un direttore d’orchestra che manovra le leve del movimento intestinale”.

 

Oltre ad essere in relazione con il sistema immunitario e con il sistema nervoso, l’intestino è praticamente in relazione con qualsiasi altro distretto corporeo. Si può parlare di un asse intestino-cuore, intestino-fegato, intestino-polmone, intestino-pelle, intestino-tiroide e così via. Michael Gershon, riferendosi alle illuminanti scoperte che il mondo scientifico sta facendo relativamente a tutto quello che ruota attorno al microbiota e all’universo intestinale, parla di una seconda rivoluzione copernicana.”

 

Tratto dall’audio corso Prendi in mano le tue difese immunitarie.

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