Cibo finto? No, grazie!

Cibo finto? No, grazie!

Alcuni giorni fa al supermercato mi è caduto lo sguardo su alcuni prodotti che non avevo ancora notato, dei simil affettati vegetali di vari colori in un’invitante confezione dall’aspetto molto ecologico.

 

Spinta dalla curiosità ho subito letto la lista degli ingredienti. Sostanzialmente si tratta di pseudo prosciutto, pseudo fesa di tacchino e cose del genere, a base di glutine di frumento, farina di frumento, acqua, grassi vegetali cotti, coloranti e conservanti. Qualcosa di simile, come composizione, ad alcuni spezzatini, crocchette e burger vegetali del commercio (non tutti per fortuna, alcune crocchette si salvano), preparati con soia ristrutturata, proteine del frumento (leggi glutine), grassi vegetali cotti e via dicendo.

 

Si tratta di prodotti artificiali, manipolati, spacciati come più “sani” perché interamente vegetali. Inoltre, con tutto quello che sappiamo sugli effetti del glutine sulla salute dell’intestino c’è chi ha pensato bene di estrarlo, isolarlo e concentrarlo per creare cibo finto. Purtroppo dopo tanto martellamento, nell’immaginario collettivo è passata l’idea che se un prodotto è di origine vegetale fa bene, se è animale fa male. Non è necessariamente così e i due esempi sopra ne sono una prova. Tutto dipende dalla qualità degli alimenti in questione, oltre che dalle proporzioni, dagli abbinamenti e altro ancora, visto che non ci cibiamo di alimenti isolati ma di combinazioni di diversi prodotti.

 

Si è deciso di seguire una dieta vegetariana o vegana? In tal caso preferire alimenti di origine vegetale come la natura li ha creati e per quanto possibile stare lontani dai prodotti confezionati, manipolati, finti, ultra processati e anche costosi proposti dall’industria. L’accattivante involucro di carta riciclata e plastica biodegradabile così come la scelta di colori che richiamano quelli della natura incontaminata sono solo specchietti per allodole. Sono poverissimi dal punto di vista nutrizionale, spesso un concentrato di zuccheri raffinati e grassi idrogenati.

 

Si vuole o si deve mangiare senza glutine perché si è celiaci o si soffre di intolleranza non celiaca al glutine o perché si vuole provare come ci si sente seguendo quel tipo di dieta? Allora si scelgano prodotti che siano naturalmente privi di glutine: verdura, frutta, uova, pesce, carne, formaggi, grassi sani, pseudo cereali e cereali antichi privi di glutine.

 

Come ulteriore attacco al cibo vero e ai piatti tipici della nostra tradizione, tra un po’ arriverà la ciliegina sulla torta: carne sintetica costruita in laboratorio e prodotti a base di insetti, in nome della tanto osannata transizione verso un’alimentazione con un ridotto impatto ecologico. Ci sono già, almeno i secondi. In un supermercato a Losanna ho visto un intero scaffale con pacchetti di vermi e insetti essiccati per insaporire qualsiasi pietanza. In Italia si è già iniziato a produrre pasta e biscotti “arricchiti” con farine di insetti, delle quali si decanta il contenuto proteico ma si cela subdolamente tutta una serie di rischi che si portano dietro, che ho approfondito nell’articolo Cibo a base di insetti. Rischi per la salute.

 

Ci sono tanti modi per nutrirsi in modo sano rispettando il proprio corpo e l’ambiente, ma nessuno di essi include il consumo dei prodotti citati sopra o stranezze simili. Quello non è cibo vero, non facciamoci ingannare.

 

Oggi più che mai è importante capire cosa contiene il cibo che si trova sugli scaffali dei supermercati e quindi sapere leggere attentamente le etichette prima di acquistare. Una regola semplice, fondamentale e facile da ricordare è la seguente: comprare un prodotto solo se nostra nonna, o meglio ancora la nostra bisnonna, avrebbe riconosciuto tutti gli ingredienti che contiene. Loro senz’altro sapevano cosa fossero le uova, il burro, l’olio di oliva ma avrebbero guardato con molto sospetto l’amido modificato di mais, le uova in polvere, i mono e di-gliceridi degli acidi grassi, i conservanti più o meno pericolosi onnipresenti nei cibi confezionati e via dicendo. Inoltre è importante che la lista degli ingredienti sia la più breve possibile, proprio come se quel piatto lo preparassimo nella nostra cucina. Si consideri anche che gli ingredienti sono indicati in ordine decrescente in termine di quantità, quindi i primi dell’elenco sono i più abbondanti in un dato prodotto.

 

Acquisire consapevolezza alimentare non è facile, richiede tempo, impegno, presenza ma è indispensabile se vogliamo agire sulla vera prevenzione a tutela della nostra salute.

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